Il Criceto

Le specie di criceto più comuni sono il criceto dorato o siriano, Mesocricetus auratus, il criceto russo, Phodopus campielli e il criceto siberiano (P. sungorus), molto simile al precedente.
Fino a poco tempo fa si riteneva che il criceto russo e quello siberiano facessero parte della stessa specie, rappresentando due varietà o due sottospecie. Ora si considerano due specie distinte, sebbene nel loro mantello tipico siano molto difficili da diffe renziare.

I criceti sono animali notturni e scavano tane nel terreno. Sono piuttosto semplici da mantenere in cattività, ma richiedono un po’ di attenzione tutti i giorni; inoltre hanno una vita molto breve e quindi sono poco adatti come animali da compagnia per i bambini. In genere sono docili, ma all’occorrenza possono infliggere morsi dolorosi.

Criceto dorato (Mesocricetus auratus)
Origina dal Medio Oriente da zone semidesertiche a
clima caldo e arido. Nell’ambiente naturale vive in profondi tunnel che lo proteggono dall’ambiente desertico. E’ possibile che sia estinto allo stato naturale, anche se è diffuso in tutto il mondo come animale da laboratorio e da compagnia.
Possiede una breve coda e un pelo molto corto. La
colorazione originale è marrone dorata con il ventre bianco-grigiastro, ma in seguito sono state sviluppate molte varietà: cannella, crema, bianco, albino, ecc., e un tipo a pelo lungo detto “teddy bear”.
Una caratteristica particolare è costituita da un paio di ghiandole cutanee (sebacee) poste sui fianchi che appaiono come macchie scure della pelle, e che sono molto più evidenti nei maschi. Sono utilizzate per
marcare il territorio e hanno un ruolo nel comportamento sessuale ; non devono essere scambiate per tumori o parassiti. Possiedono 7-11 paia di mammelle. La temperatura corporea è di 36,5-37,5°C.
Il criceto dorato è un animale solitario, molto
aggressivo con i suoi simili, soprattutto per quanto riguarda le femmine. Va alloggiato da solo per evitare lotte e cannibalismo; se si tenta di tenere una coppia insieme, quasi sempre la femmina finisce per uccidere il compagno.

Dati fisiologici
Potenziale di vita 2-3 anni
Peso da adulto 100 -150 grammi (le femmine sono un po’ più grosse dei maschi)
Temperatura ideale dell’ambiente 18-22°C
Umidità ideale 30-70%
Durata del ciclo estrale 94 ore
Gestazione 15 1\2 – 16 giorni
Numero medio di cuccioli per parto 5 -10
Età dello svezzamento circa 3 settimane

Criceto russo (Phodopus campbelli) Spesso viene erroneamente venduto come lemming, che è una specie del tutto diversa (Lemmus lemmus). E’ più piccolo del criceto dorato, anche se la struttura del corpo è simile. Origina dalle steppe di Russia, Siberia e Mongolia, zone a clima freddo, possiede infatti una pelliccia molto folta. E’ grigio con una striscia dorsale più scura e pelo più chiaro sul ventre, anche se in commercio sono presenti molte varietà, tra cui crema o arancio. Anche le zampe (compresa la superficie palmare e plantare) e la coda sono ricoperte di pelo. Possiede una sola ghiandola odo rifera cutanea, in corrispondenza dell’ombelico, ricoperta da secreto ceruminoso, più evidente nel maschio e utilizzata per marcare il territorio.
È meno aggressivo del criceto dorato e, avendo spazio
a sufficienza, può talvolta essere tenuto in piccole colonie, pratica comunque sconsigliata sia per evitare una proliferazione eccessiva, sia perché comunque spesso le femmine finiscono per aggredire il compagno o i figli divenuti adulti.
E’ molto più attivo e vivace del criceto dorato e quindi
è più difficile da maneggiare. Sopporta meglio il freddo che il caldo, e muore a temperature superiori a 35°C. E’ notturno, ma presenta dei periodi di attività anche durante il giorno.

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Dati fisiologici
Potenziale di vita 1,5-2 anni (ma alcuni soggetti superano i 3 anni)
Peso da adulto 30-50 grammi (i maschi sono leggermente più grossi)
Maturità sessuale 2 mesi
Durata del ciclo estrale 4 giorni
Gestazione 18-21 giorni
Numero medio di cuccioli 4-6 (range 1 -9) Età dello svezzamento circa 2 settimane

Criceto siberiano (Ph odopus sungorus)
Il criceto siberiano (Phodopus sungorus) è originario del Kazakistan, della Siberia del sud-ovest, della Manciuria e della Mongolia. Il suo ambiente naturale è costituito da steppe e praterie, in cui scava profonde tane sotterranee per difendersi
dai predatori e dai rigori dell’inverno.
A differenzia del criceto di Campbell, a cui somiglia moltissimo, durante i mesi invernali cambia il colore del mantello e diventa bianco, motivo per cui viene detto dagli anglosassoni Winter White (bianco d’inverno). Si tratta probabilmente di una forma di mimetismo, per confondersi nel bianco della neve invernale e proteggersi dai predatori.
Questo cambiamento del mantello è stimolato
dall’accorciamento delle ore di luce che si verifica in inverno, e dall’a bbassamento della temperatura.
Le sue caratteristiche fisiche sono molto simili a quelle del criceto russo, ma può raggiungere una taglia leggermente maggiore.

Tavola riassuntiva dei dati fisiologici
Vita media 1,5-2 anni
Peso da adulto 30-60 grammi (i ma schi sono leggermente più grossi)
Lunghezza 8-10 cm
Maturità sessuale 1 ½ -2 mesi Durata del ciclo estrale 4 giorni Gestazione 18-25 giorni Numero medio di cuccioli 4-6
Età dello svezzamento circa 2 settimane

Criceto di Roborovsky (Phodopus roborovskii)
Il criceto di Roborovsky (o criceto del deserto), è originario della Mongolia, della Russia e della Cina del Nord, dove vive in deserti sabbiosi e zone semiaride. Scava tane sotterranee profonde quasi due metri, in cui immagazzina il cibo e costruisce la tana. E’ un animale socievole e vive in piccoli gruppi. Presenta la caratteristica di poter concentrare notevolmente l’urina,
come adattamento all’ambiente arido in cui si è evoluto.
Con i suoi soli 5 cm di lunghezza è il più piccolo dei
criceti tenuti come animali da compagnia, ma proprio per le dimensioni ridotte e anche l’estrema vitalità è il meno adatto ad essere maneggiato.
E’ un animale tozzo, dalla struttura simile al criceto
russo, con una corta coda e arti brevi ricoperti di pelo anche sulla faccia inferiore. Il mantello è folto, di colore marrone dorato sul dorso, mentre il sottopelo è scuro. La metà inferiore del corpo è bianca. Gli occhi sono neri e rotondi, e sopra gli occhi sono presenti due piccole macchie bianche che gli conferiscono un’espres sione caratteristica. La vita media è di 3-3,5 anni, ma può raggiungere anche un’età più avanzata. Come gli altri criceti nani, possiede una ghiandola odorifera ventrale che serve a marcare il territorio, e le tasche guanciali per il trasporto del cibo.
I criceti di Roborovsky sono molto attivi e nervosi, e
possono facilmente sfuggire di mano. Se cadono a terra e scappano è poi difficile recuperarli, perché sono piuttosto svelti. Alcuni soggetti sono docili e si lasciano maneggiare senza problemi, mentre altri rimangono refrattari ad ogni tentativo di addomesticamento.

Tavola riassuntiva dei dati fisiologici
Vita media 3-3 ½ anni
Peso da adulto 14-20 grammi
Lunghezza 5 cm
Maturità sessuale 4 ½ mesi Durata del ciclo estrale 4 giorni Gestazione 20-22 giorni
Numero medio di cuccioli 3-6
Età dello svezzamento 20 giorni

Criceto cinese (Cricetulus griseus)
Il criceto cinese è originario della Cina nord orientale. Il suo ambiente naturale è costituito da zone asciutte con terreni
aperti e aree che costeggiano i deserti. E’ un ottimo scavatore, e si nutre principalmente di semi e germogli. D’inverno è
principalmente notturno, mentre in estate è attivo sia di giorno sia di notte.
La sua struttura è molto diversa dagli altri criceti nani, più snella sottile e allungata, e anche la testa è più lunga, simile a quella del topo. Rispetto agli altri criceti anche la coda è peculiare, relativamente lunga, di 2-3 cm, quasi priva di pelo. Il pelo è molto corto anche sugli arti, e la parte inferiore delle zampe è nuda. Il colo re originale è grigio -marrone con il sottopelo grigio scuro e una striscia dorsale di colore grigio scuro. La metà inferiore del corpo è bianco grigiastra. Le orecchie, marrone scuro con il bordo chiaro, sono ricoperte da un pelo cortissimo. Gli occhi sono neri.

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Possiede sia le due ghiandole del fianco, come il criceto dorato, che sono però poco visibili, sia la ghiandola ventrale, come i criceti del genere Phodopus. Le tasche guanciali sono particolarmente ampie, e possono immagazzinare una gran quantità d i cibo.
Nel caso dei criceti cinesi distinguere il maschio dalla
femmina è facile, anche senza toccare gli animali. Infatti i testicoli sono molto evidenti, e danno alla parte posteriore del corpo, accanto alla coda, un profilo arrotondato e sporgente.
Co me animale da compagnia il criceto cinese non presenta caratteristiche che lo facciano preferire agli altri criceti; è anzi un animale piuttosto timido e stressabile, più difficile da addomesticare. Tuttavia, una volta abituato ad essere maneggiato, dimostra un carattere docile. I criceti cinesi possono essere estremamente aggressivi con gli altri criceti della loro specie, in particolare le femmine possono attaccare ed uccidere il maschio.

Tavola riassuntiva dei dati fisiologici
Peso 30-40 grammi Vita media 2-3 anni Lunghezza 10 -13 cm Numero di mammelle 8
Maturità sessuale 8-12 settimane Durata del ciclo estrale 4 giorni Durata dell’estro 6-8 ore
Durata della gravidanza 20,5 giorni
Numero medio di piccoli 4-5
Apertura di occhi e orecchie 10-14 giorni
Svezza mento 21-25 giorni

Caratteristiche anatomiche e fisiologiche dei criceti

I criceti sono caratterizzati dalla presenza delle tasche guanciali, vere e proprie borse con cui trasportano il cibo. L’attività principale dei criceti, infatti, è la ricerca del cibo, per la quale in natura percorrono notevoli distanze. L’alimento viene poi trasportato nelle tane e accumulato per costituire riserve utilizzate nella stagione avversa.

Tutti i criceti, come gli altri roditori, hanno due paia di incisivi che crescono in modo continuo per tutta la vita e che restano lunghezza costante a causa dell’usura continua a cui sono soggetti. I denti interni, al contrario che nella cavia e nel coniglio, sono invece a radice fissa, come i nostri, e una volta spuntati non si allungano più.
Il canale inguinale resta sempre aperto, per cui i
testicoli possono essere retratti nell’addome. Il maschio di criceto dorato ha dei testicoli di dimensioni notevoli (probabilmente il rapporto massa testicolare/massa
corporea più grande di tutt o il regno animale), che non devono essere scambiati per tumori.
Quando la temperatura scende sotto gli 8°C i criceti in
natura vanno in letargo; se la temperatura sale, diventano rapidamente attivi, quindi è bene che abbiano sempre a disposizione cibo non deperibile e acqua fresca. I criceti in ibernazione possono erroneamente apparire comatosi o morti, ma basta porli in un ambiente caldo per vederli riprendere rapidamente la loro attività.

I criceti sono onnivori e si alimentano con un’ampia varietà di alimenti: semi, vegetali, insetti e quant’altro di commestibile riescono a trovare nel loro ambiente. Come i conigli, anche i criceti sono coprofagi (si nutrono anche di feci) e assumono direttamente dall’ano le loro feci; per quanto possa sembrare una pra tica disgustosa, in realtà nelle feci si trovano molti elementi nutritivi, con cui questi piccoli roditori integrano una dieta che a volte in natura è molto povera.

Alloggio

La gabbia deve avere una duplice funzione: impedire al criceto di fuggire e perdersi, e fornire un ambiente idoneo alle sue necessità. Per il primo scopo, la gabbia deve essere assolutamente a prova di fuga, con una chiusura sicura ; se scappano i criceti sono molto difficili da trovare e difficilmente ritornano nella loro gabbia. Un criceto libero di vagare per la casa è esposto a molti pericoli, inoltre può rosicchiare i mobili e i fili elettrici. I materiali migliori per la gabbia sono acciaio, plastica dura o plexiglas, che resistono alla corrosione dell’urina e all’azione dei denti.
I criceti di Roborovsky a causa delle loro dimensioni
minute non devono essere alloggiati nelle normali gabbie da criceti, in quanto possono passare per spazi piccolissimi e darsi alla fuga; vanno tenuti invece in contenitori dalle pareti lisce, di plas tica o plexiglas, anche se ben aerati.

La gabbia deve costituire anche un habitat che fornisca al criceto condizioni di vita adeguate, e per questo la caratteristica più importante è l’ampiezza. I criceti in natura percorrono grandi distanze alla ricerca del cibo e scavano tane profonde. Per animali tanto attivi ogni gabbia, per quanto ampia, rappresenta pur sempre una prigione: maggiori saranno le sue dimensioni, migliori saranno le condizioni di vita del roditore.

E’ preferibile un pavimento solido (le grate possono causare fratture a zampette tanto minute) con abbondante lettiera di materiale non tossico e non polveroso, quale carta a pezzetti e trucioli. La gabbia va arredata con una ruota (accessorio indispensabile) e

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altri oggetti per l’esercizio, ad esempio piccoli tubi orizzontali e verticali posti nella gabbia, attraverso cui amano molto correre, e scatole con diverse aperture attraverso cui possono infilarsi. E’ molto importante fornire una casetta in cui il criceto costruisce il nido. Il materiale simile a cotone, in vendita nei negozi come materiale per imbottire la casetta, è molto pericoloso e non va assolutamente lasciato a disposizione dei criceti: può attorcigliarsi intorno alle zampe e bloccare la circolazione, causando la perdita dell’arto. La carta da cucina è un materiale sicuro ed economico per imbottire la casetta.
In vendita si trovano gabbie con elaborati sistemi di
tubi: sono ottime per quanto riguarda l’arricchimento ambientale, ma piuttosto complicate da tenere pulite.

Almeno una volta alla settimana si deve procedere ad una pulizia accurata della gabbia e degli elementi di arredo, utilizzando acqua calda e sapone o varechina diluita, da risciacquare con cura. I contenitori dell’acqua e del cibo andrebbero puliti e disinfettati tutti i giorni.

Quanti animali

I criceti dorati sono animali solitari che non sopportano la presenza di altri criceti, e vanno alloggiati da soli. I criceti russi e siberiani possono essere sistemati in gruppi di un maschio e 1-2 femmine, o in piccoli gruppi dello stesso sesso, purché i gruppi siano formati quando sono ancora giovani. Infatti l’introduzione di un adulto estraneo può portare a lotte feroci, anche fino all’uccisione.
I criceti di Roborovsky possono essere tenuti in coppia. Nel caso dei criceti cinesi è rischioso tenere una coppia
insieme, e in tal caso occorre osservare attentamente se
si verificano lotte tra i due animali, nel qual caso vanno separati. Di norma è il maschio che finisce per avere la peggio, e spesso viene ucciso dalla co mpagna. E’ quindi consigliabili tenerli separati.

Alimentazione

Le classiche diete commerciali per criceti, a base di miscele di semi (in particolare girasole) sono sconsigliate: contengono troppi grassi e sono carenti di proteine e vitamine. Non va dimenticato che in cattività questi animali hanno uno spazio molto limitato e quindi minori possibilità di consumare calorie. Una dieta che contenga più del 7-9% di grassi può causare un aumento della mortalità. Tra l’altro, l’abitudine di lasciare a disposizione una quantità rilevante di miscele di semi porta il criceto a consumare il cibo più gradito,
vale a dire i semi di girasole, particolarmente grassi e quindi dannosi per la salute.
L’alimentazione ideale è a base di pellet per roditori
che contenga alme no il 16% di proteine e il 4-5% di grassi; questi alimenti non sono però facili da trovare in commercio .

Si può quindi ripiegare su un’alimentazione casalinga, che deve essere variata e bilanciata, evitando alimenti innaturali e troppo grassi. La base dell’alimentazione può essere rappresentata da un mix di cereali per l’alimentazione umana (“muesli” per la prima colazione) senza zucchero e senza latte in polvere, in vendita nei supermercati o nei negozi di alimenti biologici. Sono adatti anche pane o fette biscottate integrali, pasta, verdure fresche, piccole quantità di frutta, e una o due volte alla settimana una fonte di proteine animali (un pezzettino di carne cotta o di uovo cotto). Sporadicamente, come premio, si può dare un pezzetto di frutta secca, come nocciole o noci. Deve essere sempre a disposizione acqua fresca e pulita, preferibilmente nei beverini a goccia che mantengono l’acqua pulita. Il loro corretto funzionamento va sempre verificato perché possono perdere o ostruirsi.

Il cibo va fornito con moderazione, calcolando quanto viene consumato in una giornata. Dal momento che i criceti immagazzinano grandi quantità di cibo, se ne hanno la possibilità, occorre fare attenzione che questo non fermenti, soprattutto per la presenza di vegetali freschi.

Gli alimenti da evitare :
Cibi contenenti zucchero: dolci, biscotti, creme, dolciumi in generale
Alimenti ricchi di grassi: fritti, panna, burro, merendine
Vegetali avariati, o non adatti al consumo umano
Le parti verdi e le foglie di patata, pomodoro e melanzana
Cioccolata
Latte e alimenti che contengono latte
Alimenti salati o speziati, come i salumi
Vegetali raccolti da zone che potrebbero essere state trattate con pesticidi, o trovati lungo il bordo delle strade
Piante da appartamento (molte, come la stella di natale, sono tossiche, o possono essere state trattate con prodotti tossici)

Riproduzione

Come per ogni altro animale, la decisione di riprodurlo va ponderata con attenzione: ad ogni piccolo nato è necessario fornire tutte le cure di cui ha bisogno, il che

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nel caso dei criceti significa una spaziosa gabbia in cui vivere da solo o al massimo con uno o due fratelli. Se si decide di cedere i piccoli, occorre essere sicuri di trovare per ciascuno una famiglia coscienziosa che se ne prenda cura , e che sappia come allevarlo correttamente. Noi sconsigliamo quindi di riprodurli. Poiché può tuttavia capitare di adottare una femmina già gravida, o di avere il dubbio che lo sia, di seguito verranno fornite alcune informazioni su come gestire la nascit a dei piccoli.

Nei giorni precedenti e successivi al parto la femmina non deve essere disturbata, evitando di maneggiarla e di pulire la gabbia, altrimenti possono verificarsi casi di cannibalismo verso i piccoli o il loro abbandono. La femmina gravida di criceto dorato deve essere alloggiata da sola, mentre quella di criceto russo può essere lasciata con il maschio, che aiuta a prendersi cura dei piccoli.
La madre deve avere a disposizione abbondante materiale per fare il nido (sono consigliati fazzoletti di carta) e una scorta di cibo sufficiente. I piccoli non vanno toccati per i primi 7 giorni di vita. A volte le femmine, soprattutto se spaventate o disturbate, infilano i piccoli nelle tasche guanciali e li depositano nuovamente nel nido poco più tard i, quando pensano che il pericolo sia passato. Talvolta però i piccoli soffocano, soprattutto se la femmina è disturbata per un lungo periodo.
I piccoli alla nascita sono completamente inetti, nudi e
con gli occhi chiusi, ma presentano già gli incisivi. Il pelo inizia a crescere a 9 giorni nel criceto dorato e a 3 –
4 in quello russo. Lo svezzamento avviene a 20-25
giorni nel criceto dorato e a 14 in quello russo, anche se i piccoli iniziano ad assumere cibo solido prima. E’ opportuno lasciare a disposizione del cibo sul pavimento della gabbia, in modo che sia facilmente accessibile, ad esempio del pellet inumidito; anche l’acqua deve essere facilmente raggiungibile da parte dei piccoli.
Se i piccoli restano orfani prima dello svezzamento non hanno possibilit à di sopravvivere; non ha successo né il tentativo di affidarli a una balia né quello di allattarli artificialmente. I piccoli di criceto dorato vanno separati e alloggiati singolarmente dopo i 50 giorni di età; in caso contrario iniziano le lotte e le prime gravidanze delle giovani cricetine.
Nel criceto dorato il calore non ritorna fino allo
svezzamento dei piccoli. Le femmine di criceto russo e siberiano presentano un estro a 24 ore dal parto, ma non è consigliabile riprodurle con troppa frequenza.

Nel caso dei criceti di Roborovsky i piccoli sono allevati insieme dal padre e dalla madre, che non devono quindi essere separati. Entro pochi giorni dal parto la femmina può tornare in calore, e avere fino a quattro gravidanze durante la stagione riproduttiva, che va da aprile a settembre. I piccoli, che alla nascita pesano circa un grammo, aprono occhi e orecchie a due
settimane, e a diciannove giorni sono già svezzati e pronti a lasciare la madre. All’età di 1-1,5 anni la femmina diventa sterile.
I criceti di Roborovsky non sono molto facili da
riprodurre in cattività. Mentre alcune coppie si riproducono senza
problemi, in altri casi ci sono femmine che non si riproducono mai, oppure che iniziano solo a 7-8 mesi d’età.

Per quanto riguarda i criceti cinesi, è improbabile avere problemi di cucciolate perchè sono estremamente diffic ili da riprodurre in cattività.

Come si maneggiano

Vi sono criceti docili, che si fanno prendere in mano senza difficoltà, altri che rispondono con i morsi ad ogni tentativo di ma nipolazione: molto dipende da come sono stati addomesticati nelle prime fasi della vita, oltre che dal carattere individuale .
I soggetti docili possono essere tranquillamente tenuti nelle mani a coppa, facendo molta attenzione a non farli cadere. Se si la nciano nel vuoto o se li si lascia cadere, possono ferirsi gravemente, pertanto non li si deve mai sollevare ad altezze superiori a pochi centimetri.
In caso di necessità, un soggetto nervoso può essere estratto dalla gabbia facendolo entrare in un barattolo vuoto e depositandolo poi in una scatola di cartone, da dove può essere afferrato più facilmente e senza l’impiccio degli arredi della gabbia.
Si deve sempre evitare di afferrare un criceto
addormentato, perché se svegliato bruscamente può reagire mord endo.
I criceti di Roborovsky sono particolarmente difficili da contenere, per le piccole dimensioni e la velocità con cui si muovono; se non sono particolarmente docili, è preferibile maneggiarli meno possibile.

La cosa più importante da ricordare quando si maneggia un criceto è che può mordere , quindi bisogna essere preparati a mantenere la presa anche in quest’eventualità, altrimenti si potrebbe fare un gesto istintivo scagliando inavvertitamente il criceto contro una parete o il pavimento, con conseguenze disastrose per l’animale . Il criceto dorato può causare morsi dolorosi, ma i criceti russo, siberiano e soprattutto di Roborovsky, avendo denti molto piccoli, non causano problemi particolari.

I bambini piccoli devono sempre essere sotto la supervisio ne di un adulto quando vogliono maneggiare un criceto, per verificare che non gli causino lesioni (ad esempio lasciandolo cadere) ma anche che, manipolandolo in modo rude, non lo inducano a morderli per difesa.

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La visita veterinaria

Quando si decide di adottare un criceto è opportuno informarsi in anticipo dove reperire, in caso di necessità, un veterinario esperto nel trattare questi animali. Gli studi universitari, infatti, di norma non contemplano questo tipo di animale, che richiede una preparazione specifica.
Prima di portare a visitare il criceto è opportuno
prendere accordi telefonici con lo studio veterinario e fissare un appuntamento. Nel caso della prima visita è consigliabile che il criceto sia portato in ambulatorio nella sua gabbia, se non è troppo ingombrante. In questo modo il veterinario avrà la possibilità di verificare se le condizioni di allevamento (spazio, tipo di fondo, presenza di una tana, della ruota o altri giochi, materiale del nido, igiene) sono adeguate. Portate anche un campione del cibo somministrato ed eventualmente le confezioni di mangimi commerciali, per valutarne l’idoneità.
Dopo la prima visita, o se la gabbia è particolarmente
grande, il criceto va portato in un trasportino ermetico tipo fauna box, in vendita nei negozi per animali, o in una qualunque scatola ben chiusa, a prova di fuga, con dei fori per la ventilazione. Lasciate a disposizione dell’animale della carta da cucina a pezzi in cui trovare rifugio, per farlo sentire al sicuro.

I problemi di salute

Diarrea

La diarrea è un problema abbastanza comune nei criceti. Una delle forme più gra vi è una forma infettiva detta “wet tail” (coda bagnata), alla quale è mo lto sensibile il criceto dorato. L’incidenza è maggiore tra i giovani di 3-8 settimane di età, e sembra che le varietà a pelo lungo siano più sensibili. Scarsa igiene, errori alimentari, stress e sovraffollamento sono fattori predisponenti.
I segni clinici comprendono diarrea acquosa che imbratta il pelo (da cui il nome “coda bagnata”), anoressia, posizione incurvata, letargia e morte in un paio di giorni. Il trattamento va intrapreso prima possibile, perché causa mortalità elevata. Si tratta con antibiotici e reidratando il criceto ma la prognosi è in ogni caso molto riservata.
Altre cause di diarrea sono batteri diversi, tra cui
Salmonella, ed errori alimentari.

Anche il criceto, come il coniglio e altri roditori, è estremamente sensibile all’azione degli antibiotici: alcuni tipi di antibiotici possono causare una grave alterazione della flora intestinale e provocare quindi diarrea e morte. Gli antibiotici che danno più problemi sono le penicilline, le cefalosporine, tilosina,
lincomicina ed eritromicina, clindamicina, ma anche antibiotici considerati “sicuri” possono dare reazioni mortali. È importante che gli antibiotici vengano somministrati solo su prescrizione di un veterinario esperto nel trattare i criceti.
Nel criceto dorato streptomicina e diidrostreptomicina
non causano enterite, ma hanno una tossicità diretta, e non devono essere usate in nessuna specie di criceto perché ne determinano la morte.

Patologie delle tasche guanciali

Costipazione
Talvolta il contenuto delle tasche guanciali si impacca e aderisce alle tasche stesse, che il criceto non riesce più a
svuotare. Con il tempo il contenuto va in putrefazione.
Ci si accorge del problema perché il criceto ha le tasche guanciali costantemente piene, mentre quando lascia la tana le dovrebbe avere svuotate. Occorre richiedere l’assistenza di un veterinario, perché provveda a svuotare le tasche e disinfettarle.

Prolasso

La tasca guanciale può rivoltarsi e uscire dalla bocca, apparendo come una piccola massa carnosa, che con il tempo si ulcera e si necrotizza. Il prolasso della tasca guanciale (che può riguardare una sola o entrambe le tasche) si osserva più di frequente nei criceti russi di sesso femminile.
Le cause di questa patologia non sono ben chiare; alcuni ipotizzano che sia principalmente un problema comportamentale, dovuto al continuo immagazzinamento del cibo lasciato a disposizione in abbondanza. Se il prolasso è recente e il tessuto non è eccessivamente traumatizzato, è possibile che il veterinario riesca a riposizionare la tasca e a fissarla in sede, in anestesia . In caso contrario la può asportare, con un piccolo intervento chirurgico. Anche in seguito all’asportazione di entrambe le tasche il criceto conduce una vita normale.

Ascessi

L’introduzione nelle tasche guanciali di oggetti appuntiti o taglienti può causare delle piccole ferite che portano allo sviluppo di ascessi. Il loro trattamento consiste nel drenaggio e somministrazione di antibiotici.

Parassiti cutanei

Nel criceto dorato è abbastanza comune la demodicosi, una malattia parassitaria della pelle causata da microscopici parassiti che vivono nei follicoli piliferi. Questi parassiti sono normali residenti della cute del criceto: la malattia è causata dalla loro proliferazione eccessiva si osserva di solito in animali malnutriti, anziani e/o immunodepressi. Si manifesta con perdita

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di pelo (alopecia ), arrossamento, scaglie e croste, ma in genere non c’è prurito. La diagnosi si effettua mediante raschiati cutanei e l’osservazione microscopica dei parassiti. La terapia si può tentare con diversi tipi di antiparassitari, ma occorre ricordare che spesso è presente un problema di salute più grave che ha causato la malattia, ad esempio un tumore, che si può manifestare in seguito, per cui raramente la terapia della demodicosi è di per sé risolutiva del problema. Raramente si possono riscontrare infestazioni da parassiti del condotto ud itivo, che causano un’otite con formazione di croste giallastre e talvolta perdita di pelo a livello delle orecchie, del muso, delle zampe, della coda e della zona genitale. In questo caso si ha un grave prurito. La diagnosi viene confermata mediante l’esa me al microscopio del materiale presente nell’orecchio e di raschiati cutanei; il trattamento si esegue con la somministrazione di ivermectina, un efficace antiparassitario .

Ascessi, infezioni cutanee e ferite

Gli ascessi sottocutanei sono relativamente comuni, e si trattano con l’incisione e il drenaggio (in anestesia generale) e la somministrazione di antibiotici.
Nei criceti dorati, e occasionalmente negli altri, tenuti insieme dopo la pubertà, si possono osservare ferite da morso (lesioni crostose in fette) a volte anche così gravi da portare a morte. Ovviamente è necessario separare immediatamente i contendenti non appena si notano zuffe, senza attendere che queste portino a ferite gravi. Lievi ferite guariscono da sole, ma se il criceto ferito appare abbattuto, non mangia, si muove con difficoltà deve essere fatto visitare ed eventualmente va sottoposto a terapia antibiotica e ad eventuali cure di sostegno.
A volte nei maschi di criceto russo si verifica
l’infezione della ghiandola ombelicale, che appare arrossata, ricoperta di una spessa crosta e con presenza di essudato purulento. La terapia consiste nell’asportare delicatamente la crosta e disinfettare periodicamente la ghiandola con un disinfettante indolore .
Nei criceti russi particolarmente grassi si può osservare
una forma di infiammazione cutanea, con perdita di pelo e ispessimento della cute in corrispondenza della gola e delle ascelle. Si tratta di una patologia causata dalla frizione della cute secondaria all’obesità. La condizione può essere alleviata applicando sulla cute un disinfettante, ma è solo ottenendo una riduzione di peso del criceto, e quindi la scomparsa delle pieghe, che si può risolvere in modo definitivo il problema.

Infezioni respiratorie

Le infezioni respiratorie non sono molto comuni nei criceti. Questi roditori sono sensibili al virus del raffreddore, e se colpit i manifestano starnuti, scolo nasale e a volte polmonite. In genere si ha una guarigione spontanea entro una settimana. Se
sopravviene un’infezione batterica secon daria sia ha un aggravamento dei sintomi, con abbondante scolo nasale, difficoltà respiratoria , anoressia e abbattimento. In questi casi il veterinario prescrive degli antibiotici adeguati.
Nei criceti esiste una polmonite causata da un virus, il
virus Sendai, che negli adulti non causa sintomi ma può dare un’infezione mortale nei piccoli. Non esiste una cura per questa malattia .
Le polmoniti batteriche di solito si manifestano in
forma acuta, con dispnea, scolo oculo -nasale e anoressia. I batteri possono anche diffondersi agli organi interni.
Nelle infezioni respiratorie si attua una terapia di sostegno, fornendo calore e somministrando liquidi per la reidratazione e antibiotici. Gli individui ammalati vanno subito isolati da quelli sani.

Lesioni traumatiche agli arti

Sono relativamente frequenti nei criceti, causate soprattutto da cadute, quando il criceto viene lasciato cadere a terra, soprattutto dai bambini, o quando cade arrampicandosi sulle sbarre della gabbia. A volte l’arto resta impigliato sulle sbarre della gabbia o della ruota, o sulla scaletta. Una causa di lesioni agli arti è anche il materiale sintetico venduto come materiale per il nido, che si impiglia strangolando la circolazione e causando la mummificazione dell’estremità dell’arto.
Le fratture nei criceti non si prestano a interventi di
osteosintesi o a fasciature, sia per la taglia ridotta del roditore che per la sua intolleranza a elementi estranei applicati al corpo. In caso di frattura è consigliabile alloggiare il criceto in una gabbia a pareti lisce, senza elementi per arrampicarsi e senza ruota. Se si rende necessaria, l’amputazione è tollerata molto bene. In caso di perdita di un arto anteriore, si può riscontrare la difficoltà a svuotare la tasca guanciale del lato corrispondent e e quindi problemi di costipazione della tasca.

Tumori

I tumori nei criceti sono estremamente comuni, in particolare nei criceti russi. I tumori interni sono difficili da diagnosticare prima che siano in uno stadio molto avanzato, e quasi mai sono cura bili. I tumori cutanei e mammari invece, se presi in tempo, possono essere asportati chirurigicamente con buone probabilità di guarigione. Si manifestano con noduli e tumefazioni sottocutanee. Poiché l’asportazione è tanto più facile quanto prima si interv iene, se si notano delle lesioni sospette è bene far visitare il criceto prima possibile.

Marta Avanzi