Furetto

Conosciamo il furetto

Il furetto come pet

Aspetti positivi

· E’ un ottimo animale da compagnia: è intelligente, diverten- te, vivace e ama giocare
· Si affeziona molto al proprietario
· E’ silenzioso e pulito

Aspetti negativi

· Quando è lasciato libero per casa va sorvegliato con atten- zione perché può andare incontro a molti pericoli.
· Richiede una certa spesa per le cure veterinarie (vaccinazio- ni, sterilizzazione ed eventuali problemi di salute).
· E’ soggetto a diversi problemi di salute, soprattutto tumorali.
· Va necessariamente sterilizzato. I maschi non sterilizzati possono essere aggressivi ed emanano un odore forte e sgra- devole. Le femmine non sterilizzate vanno incontro ad ane- mie letali.
· Anche se sterilizzato, talvolta emana comunque un lieve
odore, che alcuni trovano fastidioso.

Peculiarità

· Non ama la solitudine e richiede quindi molte attenzioni se tenuto da solo.
· Non è adatto ai bambini piccoli.
· Non può essere tenuto costantemente rinchiuso in gabbia

Principali errori di gestione

· Alimentazione inadeguata (è un carnivoro obbligato e richie- de una dieta specifica)
· Ingestione di corpi estranei, soprattutto nei giovani
· Mantenimento costante in una gabbia (soprattutto se piccola)
· Mancata sterilizzazione delle femmine

Il furetto può essere un ottimo animale da compagnia. Ha un carattere estroverso, giocherellone, vivace; è curioso ed esplo – ratore. Osservarlo giocare è di per sé un divertimento. È affet- tuoso e può stabilire un forte legame con il proprietario. Come tutti gli animali, non ama restare confinato costantemente in gabbia; deve avere la possibilità di uscire regolarmente qual- che ora al giorno. Può essere educato ad utilizzare la cassetta per i bisogni (anche se in generale è meno affidabile di un gatto), quindi non sporca in giro. Tuttavia l’ambiente dome- stico è una fonte inesauribile di pericoli per il furetto: deve essere liberato in un luogo appositamente modificato per ren- derlo sicuro (“a prova di furetto”) o sorvegliato a vista.
Il furetto, come tutti gli animali, non è indicato per bambini di meno di 6-7 anni, anche perché se maneggiato in modo erra – to potrebbe mordere per difesa.
Ogni giorno occorre trovare del tempo per accudirlo e lasciar – lo per un po’ libero di muoversi al di fuori della gabbia, per – ché possa giocare, fare esercizio ed essere coccolato.
Oltre alla spesa iniziale dell’acquisto (il furetto non è tra i pet più economici) occorre sempre preventivare le spese veteri – narie di routine (vaccinazioni, sterilizzazione se è comprato intero) e straordinarie (incidenti, malattie).

Classificazione e origine

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Caratteristiche anatomiche e fisiologiche

Classe Mammiferi (Mammalia) Ordine Carnivori (Carnivora) Superfamiglia Canidi (Canoidea) Famiglia Mustelidi (Mustelidae) Sottofamiglia Mustelini (Mustelinae) Genere Mustela
Specie M. putorius
Sottospecie M. putorius furo

Il nome scientifico del furetto, Mustela putorius furo, signifi- ca “ladro puzzolente”, in riferimento al carattere (ama racco- gliere e nascondere il cibo) e all’odore intenso che emanano i soggetti non sterilizzati.

Il furetto è un animale domestico a tutti gli effetti, frutto di una domesticazione che risale ad almeno due millenni fa. Il furetto può essere considerato una sottospecie della puzzola europea (Mustela putorius), dalla quale è iniziata la selezione, operata da greci e romani, che ha portato al furetto attuale. Lo scopo dell’addomesticamento era di sfruttare questi animali per la caccia, in particolare al coniglio, tradizione che è sopravvissuta in certe regioni fino ai giorni nostri.
Lo status di animale domestico del furetto è reso ufficiale da
una dichiarazione dell’Istituto Nazionale per la Fauna
Selvatica (INFS), che ha valore giuridico.
Il furetto, abituato da secoli a dipendere dall’uomo, difficil- mente sopravvive in natura. Abbandonare un furetto significa quasi certamente condannarlo a morte sicura.

Comportamento e carattere

Il furetto è un predatore e manifesta questa sua caratteristica nella passione per l’esplorazione e la caccia, anche se ritualiz- zata nel gioco. I furetti dormono parecchie ore; possiamo dire che questi animali hanno due livelli di attività: o sono attiva- mente impegnati nel gioco, o dormono profondamente.
Sono animali molto affettuosi, amano farsi coccolare dal pro-
prietario e gli si affezionano come potrebbe fare un gatto. Sono generalmente docili, ma esistono sempre eccezioni alla regola. L’aggressività può dipendere dalla scarsa abitudine al contatto umano, nel caso ad esempio di animali che sono vis – suti per diversi mesi in gabbia in un negozio, prima di essere venduti, ma in alcuni casi è di origine genetica (una “questio- ne di carattere”). Nel primo caso con tempo, pazienza e un po’ di stoicismo è possibile vincere la diffidenza del furetto, far- gli perdere l’aggressività e renderlo docile e affettuoso; nel secondo caso le possibilità di una convivenza pacifica sono più ridotte.
In generale, i furetti hanno un carattere adattabile; posti in un ambiente nuovo non si spaventano, ma corrono ad esplorarlo. Purtroppo, se scappano da casa tendono ad allontanarsi e a perdersi, senza fare più ritorno.
I furetti vanno d’accordo molto bene con altri animali della propria specie, se abituati da piccoli. Da adulti la convivenza con altri soggetti richiede un certo periodo di tempo per per- mettere ad animali estranei di fare conoscenza e legare. Due furetti insieme moltiplicano il divertimento di starli ad osservare mentre giocano e si scatenano.
Il maschio ha in media una taglia doppia di quella della femmina; nei soggetti sterilizzati precocemente questa differenza è meno accentuata. Il peso medio del maschio è di 1,5 kg (1-
2 kg), la femmina pesa in media 0,5-1 kg. In preparazione per l’inverno il furetto tende ad ingrassare, con un aumento di anche il 40% del peso corporeo; negli animali sterilizzati questa variazione di peso è meno accentuata.
La struttura fisica del furetto sembra studiata per la caccia di piccole prede in stretti cunicoli. Il suo corpo è allungato e le zampe sono molto corte; la colonna vertebrale è così flessibile da permettergli di girarsi di 180° all’interno di una galleria. La testa è allungata, le mascelle robuste; la dentatura è tipica- mente da carnivoro, con denti canini atti ad afferrare la preda e denti premolari e molari foggiati per masticare la carne e tri – turare le ossa delle piccole prede. La formula dentale dell’a – dulto è di 3/3 incisivi, 1/1 canini, 3/3 premolari e 1/2 molari, per un totale di 34 denti. I denti da latte, che sono 30, inizia- no ad erompere a 20-28 giorni di vita, e quelli permanenti a
50-74 giorni.
Gli occhi sono piccoli e la vista non è molto sviluppata (il furetto è un animale prevalentemente notturno, anche se si adatta molto bene ai nostri ritmi di vita diurni).
Il furetto possiede delle sacche anali molto sviluppate; si tratta di un paio di ghiandole, poste ai lati dell’ano, che produco- no un secreto dall’odore intenso e pungente. I furetti svuotano il contenuto di queste ghiandole quando sono molto agitati o eccitati, analogamente a quanto fanno i cani, che possiedono ghiandole simili.
Gli organi interni non sono molto diversi da quelli del cane o del gatto, a parte l’adattamento ad una struttura fisica piuttosto longilinea. L’apparato digerente è adattato ad un regime alimentare strettamente carnivoro: dovendo processare ali – menti molto nutrienti e digeribili, come le proteine animali, è relativamente corto (180 – 200 cm) e semplice: non esiste differenziazione macroscopica tra intestino tenue e colon, e manca il cieco. Sempre in dipendenza della sua dieta carnivora, questo animale ha un tempo di transito intestinale piuttosto rapido (solo 3-4 ore) e la sua flora intestinale è molto semplice e di scarsa importanza nella fisiologia della digestione.

Il furetto ha una pelle molto spessa, ricca di ghiandole seba- cee, il cui secreto è responsabile dell’odore intenso che hanno naturalmente questi animali. L’attività delle ghiandole sebacee dipende dall’azione degli ormoni sessuali; per questo motivo l’odore del corpo si riduce notevolmente negli anima- li sterilizzati. Le ghiandole sudoripare sono scarsamente sviluppate, pertanto i furetti sopportano male il caldo e se la temperatura ambientale aumenta troppo sono soggetti al colpo di calore.
Il furetto compie la muta due volte l’anno, in primavera e in autunno; di solito la muta si svolge gradualmente, ma talvolta è rapida, addirittura con la perdita quasi totale del mantello in una sola giornata. Dopo la muta il colore del mantello, la sua lunghezza o anche il disegno della mascherina facciale possono modificarsi.
I furetti hanno cinque dita fornite di unghie sia sugli arti ante- riori che posteriori. Le unghie, come quelle dei cani, non sono retrattili e se non si consumano a sufficienza devono essere regolarmente accorciate.

Molto interessante, e dagli importanti risvolti pratici, è la fisiologia riproduttiva del furetto (descritta nel capitolo della
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riproduzione), molto diversa da quella dei carnivori domestici più tradizionali come il cane ed il gatto e dagli importanti risvolti pratici.

Riconoscimento del sesso

La distinzione tra maschi e femmine è semplice e può essere effettuata già alla nascita; la struttura degli organi genitali esterni infatti è piuttosto diversa nei due sessi, ed è simile a quella del cane.
Maschio
Il pene è poco visibile, ma si può agevolmente osservare la presenza del prepuzio (una piccola apertura) poco sotto l’ombelico. Ovviamente nei soggetti non sterilizzati e sessualmente maturi è ben evidente la presenza, davanti all’ano, dei testi- coli. Il pene è provvisto di un osso lungo e sottile, detto osso penieno, che può essere palpato sotto la pelle dell’addome. Femmina
Nella femmina si può osservare la presenza della vulva, posta subito davanti all’ano. Nelle femmine impuberi e in quelle mature ma non in calore la vulva è assai poco evidente, e appare come una piccola fessura. Durante il calore, invece, aumenta notevolmente di volume ed è facilmente riconoscibile.

Longevità

La durata della vita dei furetti è considerata mediamente di 5-
8 anni, anche se non è insolito che superino questa età. Il record di longevità è di 14 anni, ma si tratta di un dato eccezionale.

Come maneggiare il furetto

I furetti in genere sono docili e non presentano problemi particolari nell’afferrarli e maneggiarli; è sufficiente passare una mano sotto il torace avvolgendolo con le dita e l’altra sotto gli arti posteriori, sostenendo tutto il corpo.
Il furetto ha una dentatura affilata e può provocare morsi dolorosi; tende a mordere quando è spaventato o si sente minacciato. Occorre fare attenzione ai morsi dati per gioco: il furetto può scambiare un dito teso oppure il naso per un giocattolo e affondarci i denti; questo è un buon motivo per non avvicinare mai il furetto alla faccia. Quando il furetto lecca la mano o un braccio bisogna fare attenzione, perché questo comportamento può preludere ad un morso.
Se si deve eseguire qualche semplice operazione, come taglia- re le unghie o somministrare una medicina, si può immobilizzare temporaneamente il furetto afferrandolo per la cute della nuca e sollevandolo in modo che i quattro arti siano sospesi. In questo modo il furetto si rilassa per un riflesso (spesso sbadiglia anche); il rilassamento può essere aumentato carezzandogli la pancia dall’alto verso il basso. In altri casi si può distrarlo offrendogli una pasta appetibile alle vitamine o una pasta per eliminare il pelo utilizzata nei gatti.
L’acquisto

Dove prendere il furetto

Prima di comprare un furetto, informatevi sulla possibilità di adottarne uno in cerca di una famiglia, rivolgendovi ad un’associazione che si occupa di furetti abbandonati. Si tratta in genere di animali già adulti; prendere un furetto adulto presenta il vantaggio di avere un animale il cui carattere è già noto e non riserva sorprese. Adottare un animale abbandonato è inoltre un’azione ammirevole. Se adottate un animale ceduto da un precedente proprietario è molto importante raccogliere tutte le informazioni sanitarie che lo riguardano (vaccinazioni, sterilizzazione, problemi medici, terapie); se ha un libretto non dimenticate di farvelo lasciare.
I furetti possono essere acquistati nei negozi per animali o presso privati. Nei negozi in genere si trovano animali che provengono da allevamenti intensivi situati all’estero (per lo più negli Stati Uniti o nell’Europa settentrionale). Questi ani – mali vengono immessi in commercio molto giovani e già sterilizzati; in tal caso devono essere accompagnati da un certificato che attesta l’avvenuta sterilizzazione. Spesso presenta- no un tatuaggio su un orecchio (uno o due puntini neri) eseguito in concomitanza della sterilizzazione. Per maggiori informazioni sulle conseguenze della sterilizzazione precoce, vedi il paragrafo sulla Malattia surrenalica. Questi animali hanno anche subito l’asportazione delle sacche anali, ma si tratta di un intervento inutile, come spiegato più avanti (vedi Sacche anali).
Non si deve dimenticare che una giovane furetta proveniente da un allevamento industriale, venduta come sterilizzata, non di rado presenta un residuo di tessuto ovarico e richiede un successivo intervento chirurgico per rimuoverlo.
Se rimangono a lungo in negozio prima di essere acquistati, questi animali potrebbero essere mordaci e poco socievoli, quindi prima dell’acquisto chiedete al negoziante di verificare come rispondono al contatto umano. Un furetto comprato molto giovane si adatta subito all’uomo, ma occasionalmente crescendo può mostrarsi incline a mordere, anche se è un evento raro.
I furetti comprati dai piccoli allevatori privati solitamente sono interi; in tal caso vanno sterilizzati la primavera successiva all’anno di nascita; questo può comportare un vantaggio nei riguardi dell’insorgenza della Malattia surrenalica. Il carattere ha una componente genetica, quindi ereditaria. Se i genitori del furetto che intendete acquistare sono di indole aggressiva, anche il piccolo potrebbe presentare lo stesso problema. Considerate in ogni modo, nell’eventuale valutazione dei genitori, che i furetti interi sono mediamente più aggressivi di quelli sterilizzati.

L’età

Un furetto comprato molto giovane si affeziona facilmente al proprietario, ma anche uno adulto può legare senza molti problemi. Il furetto adulto può essere valutato con maggiore sicurezza per quanto riguarda il carattere (vivacità, timidezza, tendenza a mordere, ecc…). Dopo l’anno di età i furetti sono meno irruenti, meno inclini a cacciarsi in situazioni pericolo – se (come l’ingestione di corpi estranei) e più affettuosi; man mano avanzano con gli anni, tendono a diventare più tranquilli. Un furetto che ha già 3-4 anni ha presumibilmente un’a – spettativa di vita di pochi anni, ma se si accetta questo fatto può essere ugualmente un’eccellente scelta come animale da
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compagnia. Più il furetto è avanti con gli anni, maggiori sono le possibilità che compaiano problemi di salute tipici della vecchiaia, come tumori e patologie endocrine.

Come scegliere il furetto

La scelta del furetto deve basarsi, più che su considerazioni di carattere estetico, su quelle di carattere sanitario (occorre scegliere un soggetto sano) e comportamentale (deve essere docile e non eccessivamente timoroso). Non affrettatevi a prende- re il primo soggetto che vi viene proposto, ma prendetevi tutto il tempo per valutare e scegliere.
Il furetto deve essere vivace, giocherellone, curioso; deve accettare di farsi prendere in mano senza mordere e non deve mostrarsi eccessivamente timido. Posto fuori della gabbia deve mostrarsi incuriosito e desideroso di esplorare l’ambiente.
Il pelo deve essere lucido, non devono essere presenti croste o aree prive di pelo; gli occhi devono essere limpidi e attenti. Intorno agli occhi e al naso non ci devono essere croste o muco. Facendo attenzione ai morsi, si può osservare l’interno della bocca dopo aver scostato le labbra: i denti devono esse- re bianchi e regolari, non devono essere storti, rotti o macchiati, e le gengive devono essere rosa. Passando le mani sul corpo non si devono avvertire noduli o tumefazioni, o un’ec- cessiva sensazione di magrezza. L’ano non deve essere spor- co di feci.
Le feci devono essere formate, senza traccia di sangue o muco. Se in una gabbia contenente più furetti sono presenti feci diarroiche, poco importa se non potete individuare i furet- ti colpiti: evitate tutto il gruppo.

Il colore

Le considerazioni più importanti che devono suggerire la scelta del soggetto riguardano la salute ed il carattere; la scel- ta del colore o del tipo di mantello è strettamente una que- stione di gusti personali. I furetti panda (con la testa bianca) e blaze (con una striscia bianca sulla testa) possono essere por- tatori di un gene che causa sordità.

Il sesso

Considerando che il furetto va sterilizzato in entrambi i casi, scegliere un maschio o una femmina non fa molta differenza (l’unica considerazione è che l’intervento di sterilizzazione ha costi maggiori per la femmina). Non vi sono differenze di carattere tra maschi e femmine; la personalità è più che altro una questione individuale.

Il numero di animali

Il furetto soffre la solitudine; se non si può passare tutti i gior- ni qualche ora con lui, per farlo giocare e coccolarlo, è prefe- ribile prendere due furetti da tenere insieme. Ovviamente, più furetti si possiedono, maggiori sono le spese che si dovranno inevitabilmente affrontare.
L’alimentazione

Le conoscenze sulle necessità alimentari del furetto sono molto progredite negli ultimi anni e hanno messo in discus- sione molte delle nozioni acquisite in precedenza. Numerosi studi hanno recentemente fatto luce sulla relazione tra errori alimentari e problemi di salute nel furetto, a causa dell’inca- pacità del suo organismo di processare alimenti (come i car – boidrati o le proteine vegetali) per i quali non è adatto. Il furetto è un carnivoro obbligato, come è dimostrato dalla den- tatura, atta ad afferrare e dilaniare le prede, e dall’apparato intestinale, atto a digerire alimenti di alto valore biologico come sono i tessuti animali. Per mantenersi sano questo ani – male necessita dunque di ingerire esclusivamente alimenti di origine animale: grassi animali, che costituiscono la sua prin – cipale fonte energetica, e proteine animali di elevata qualità. Il metabolismo del furetto non è adatto ad utilizzare i carboi – drati, la fibra e le proteine di origine vegetale.
L’alimento ideale del furetto è rappresentato da prede anima- li intere (topi e ratti, ad esempio). Purtroppo all’atto pratico risulta estremamente problematico fornire al furetto domesti – co questo tipo di alimenti (per non parlare dell’aspetto etico). Negli Stati Uniti tuttavia alcuni veterinari esperti in medicina del furetto tendono a consigliare proprio questo tipo di ali – mento, per la facile reperibilità in quel Paese di prede conge- late utilizzate nell’alimentazione di rettili quali serpenti e sauri carnivori; un’alternativa può essere l’utilizzo di quaglie. Ricordiamo comunque che è ben diversa la composizione di una preda intera (con tanto di pelle, grasso, ossa, visceri e loro contenuto) da quella della sola carne, composta quasi esclusi- vamente di proteine e quindi del tutto carente come dieta. L’alternativa pratica consiste nel somministrare una dieta commerciale secca (crocchette) di ottima qualità, composta da alimenti di origine animale. Purtroppo si ritiene che la dieta commerciale per furetti perfetta non sia ancora stata messa in commercio. Il fatto che l’etichetta esponga la foto di un furet- to non garantisce affatto che la sua composizione sia appro – priata per questa specie. Molte diete pronte per furetti conten- gono cereali e proteine vegetali, potenziali cause di problemi di salute. Le proteine vegetali causano calcoli alle vie urina- rie, problemi cutanei (es. pelo opaco e scadente), patologie infiammatorie gastrointestinali, crescita stentata. I carboidra – ti, che digeriti portano alla formazione di glucosio, potrebbe- ro predisporre il furetto allo sviluppo di un tumore del pan- creas detto insulinoma (peraltro di elevatissima incidenza in questa specie). La fibra presente nei vegetali, che il furetto non è in grado di digerire, è possibile causa di disturbi inte- stinali di tipo infiammatorio.
Più un alimento è ricco di cereali, vegetali, proteine vegetali e carboidrati, meno è adatto al furetto; è importante controllare sempre la lista di ingredienti prima di comprare un mangime, anche se nella confezione c’è la foto di un furetto. Ricordiamo che nell’etichetta gli ingredienti sono elencati in ordine di quantità decrescente, quindi i primi ingredienti sono i più abbondanti. In un buon alimento i principali ingredienti devo – no essere di origine animale, e meglio se si tratta di carni anzi- ché farine di carne (o non meglio identificate farine di origi – ne animale).
Anche la composizione percentuale ci dà informazioni impor – tanti sulla bontà del prodotto. Per un furetto adulto in condi – zioni normali la composizione ideale del cibo è la seguente: proteine 36-38% (e comunque non meno del 32%), grassi 22-
24%. La fibra deve essere presente in percentuale minima, cioè 1,5%; se è presenti in quantità superiore, è meglio scar –
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tare quel prodotto.

Il furetto non assimila adeguatamente le proteine del pesce (possono anche causare vomito), quindi questo ingrediente deve essere presente nella percentuale minore possibile (esse- re quindi elencato tra gli ultimi). E’ purtroppo difficile trova- re diete pronte del tutto prive di questo ingrediente, perché è una fonte economica di proteine.

Ricordiamo che alcune marche premium (di qualità superio- re) di cibo per gatti sono superiori agli alimenti per furetto di qualità media. Gli alimenti per cani, invece, sono sempre inappropriati per il furetto. Sono completamente inadatti, e potenziali cause di seri problemi di salute, gli alimenti per car- nivori di esclusiva origine vegetale (diete cosiddette vegeta- riane per cani o gatti). Se per motivi etici non si vuole utiliz- zare alimenti di origine animale, la cosa più coerente è di non tenere un furetto.

I cibi umidi (scatolette, patè e simili) non sono indicati nell’a- limentazione del furetto in quanto, a prescindere dalla bontà della loro composizione (che comunque è generalmente trop- po ricca di carboidrati), predispongono a problemi dentali quali tartaro e gengivite.

I furetti tendono a stabilire le loro abitudini alimentari nei primi mesi di vita, e in seguito può risultare difficile far accet- tare loro una marca a cui non erano abituati. Tuttavia, se messi alle strette, si rassegnano ad accettare un alimento nuovo quando sono spinti dalla fame. Dovendo fare un cambio di ali- mento si può quindi provare a non agire gradualmente ma a sostituire completamente il tipo di crocchette. Tuttavia, per evitare che il furetto si fissi con un solo tipo di alimento, alcu- ni suggeriscono di variare due o tre marche diverse.

Una dieta in crocchette di ottima qualità, adeguata per le necessità del furetto, è completa e non ha bisogno di alcuna integrazione. Volendo fornire qualche bocconcino speciale o un premio occasionale si deve optare per alimenti di origine animale come un pezzetto di carne cotta, di fegato o di uovo sodo.
Alla luce delle nuove conoscenze sui disturbi alimentari del furetto, è opportuno bandire totalmente gli alimenti ricchi di carboidrati e zuccheri (frutta, gelato, biscotti e dolciumi in generale) e di fibra (verdure in generale). Frutta, vegetali e prodotti contenente latte possono inoltre causare diarrea. La cioccolata è tossica per i furetti, come per altri animali, e non deve essere mai somministrata.

Occasionalmente un furetto può sviluppare pelo opaco e cute secca, che potrebbero beneficiare dell’integrazione con acidi grassi. In tal caso il veterinario può eventualmente prescrive- re un prodotto specifico.

Ovviamente non deve mai mancare l’acqua, che deve essere sempre fresca e pulita. Il modo migliore per somministrarla è tramite un abbeveratoio a goccia, perché i recipienti tradizio- nali vengono facilmente rovesciati o sporcati. E’ importante verificare sempre che l’abbeveratoio funzioni correttamente, in quanto il beccuccio potrebbe ostruirsi impedendo la fuoriu- scita dell’acqua o perdere e svuotarsi.

I furetti amano mangiare poco e spesso: il furetto in natura fa numerosi pasti costituiti da piccole prede. Inoltre non soppor-
ta bene il digiuno, pertanto è opportuno lasciargli sempre a disposizione le crocchette, soprattutto ai giovani in crescita. In condizioni normali il furetto mangia solo fino a soddisfare
i fabbisogni calorici e quando si sente sazio smette. Alimenti particolarmente appetibili potrebbero interferire con questo meccanismo e portare all’obesità. Se il furetto è troppo grasso non si deve pensare di farlo dimagrire ricorrendo ad alimenti ipocalorici (ricchi di fibra, dannosa per il furetto); è invece necessario ridurre la quantità di alimento a disposizione e favorire l’attività fisica. Spesso il furetto obeso è un animale annoiato, rinchiuso costantemente in gabbia, che rivolge tutte le sue attenzioni al cibo non avendo altre distrazioni.

La gestione L’alloggio La gabbia

Il furetto è un animale molto vivace, che ha bisogno di poter giocare fuori della gabbia ed esplorare l’ambiente almeno per qualche ora al giorno, sia per il suo benessere fisico che psi- cologico. Pertanto non deve essere tenuto costantemente rin – chiuso; tuttavia, per metterlo al sicuro dai pericoli, è bene lasciarlo al sicuro nella gabbia il tempo che trascorre dormen- do o i momenti in cui non si è presenti per sorvegliarlo (a meno di non poter predisporre per lui un’intera stanza resa sicura, “a prova di furetto”, in modo impeccabile).
La gabbia deve ovviamente essere più spaziosa possibile; per aumentare la superficie a disposizione senza creare un ingom- bro eccessivo si può scegliere una gabbia a più piani uniti da rampe. Le misure minime per una coppia di furetti indicativa- mente sono di 70-80 cm di lato per 50-60 cm di altezza, per una gabbia a un piano. Ovviamente la gabbia deve essere di materiale robusto e facilmente lavabile (in genere, con un fondo di plastica a bordi rialzati e la parte superiore costituita da barre d’acciaio). Occorre verificare la buona tenuta delle porte, perché molti furetti sono particolarmente abili a guada- gnare l’uscita forzando la chiusura.
Un accessorio indispensabile è costituito da un abbeveratoio a goccia, da appendere ad un lato della gabbia.
Sul fondo della gabbia, che deve essere pieno e non grigliato, è preferibile non mettere materiali assorbenti come segatura o fieno, in quanto i furetti sporcano in un angolo; si può lascia- re a disposizione una cassettina per i bisogni che utilizzeran- no lasciando pulito il resto della gabbia. Nel fondo si possono lasciare a disposizione degli stracci o degli asciugamani (se il furetto non tende a morderli e masticarli).

La zona di riposo

Come in natura i furetti dormono in tane sotterranee, anche i furetti domestici amano dormire in “tane” calde e buie dove possono sentirsi al sicuro; queste tane possono essere rappre – sentate da stracci, asciugamani, vecchi maglioni, scatole di cartone, tubi di plastica. In commercio si trovano anche vari oggetti adatti allo scopo, come ad esempio piccole amache da sospendere all’interno della gabbia, in genere molto apprezza- te. Occorre fare attenzione con i furetti giovani, di meno di un anno, perché possono tendere a masticare la stoffa (anche quella delle amache) esponendosi al pericolo di un blocco intestinale. In tal caso è necessario eliminare questi materiali e lasciare a disposizione ad esempio una scatola imbottita di
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fieno, riproponendo altri materiali quando il furetto ha ormai un anno di età.

La cassetta dei bisogni

Quasi tutti i furetti imparano ad utilizzare una cassetta per i bisogni, anche se sono meno affidabili dei gatti. Non coprono però le loro feci, per cui occorre pulire la cassetta più volte al giorno. Il furetto fa i bisogni arretrando verso una superficie verticale, quindi la cassetta va posta contro un angolo della gabbia. In commercio si trovano delle cassette specifiche per furetti, a superficie triangolare per adattarsi agli angoli, con un bordo basso per facilitare il furetto ad entrarvi e una parte rialzata per impedire alle feci di cadere fuori.
Il materiale del fondo deve essere preferibilmente non polve- roso; il migliore è costituito da pellet di carta riciclata, ma si possono utilizzare anche trucioli o carta a pezzetti.

Giocattoli

Uno dei maggiori pericoli per i furetti è rappresentato dagli oggetti di gomma, di spugna, di lattice o di plastica tenera; i furetti amano masticare questi oggetti e spesso ne ingoiano dei pezzi che causano così un’ostruzione intestinale. Anche tutti gli oggetti abbastanza piccoli da essere ingeriti rappre- sentano un pericolo: caramelline, piccole biglie, gli occhi dei pupazzetti. Anche i giocattoli in amido di mais per cani e gatti possono essere fatti a pezzi e ingeriti, comportandosi da corpi estranei.
Si possono utilizzare invece palline dure, come quelle da ping pong, sacchetti di carta, tubi e scatole in cui infilarsi. Si può anche legare un oggetto ad uno spago e trascinarlo perché il furetto lo rincorra, simulando una preda in fuga.

Fuori della gabbia

Il furetto è un animale curioso, esploratore, piccolo e agile, tutte caratteristiche che lo predispongono a finire nei guai se lasciato libero in casa senza controllo. Poiché il furetto ha bisogno di trascorrere almeno alcune ore in libertà è necessa- rio predisporre un ambiente (è sufficiente una stanza, non serve tutta la casa) in modo che sia sicuro.
I pericoli maggiori sono rappresentati da:
– oggetti (soprattutto di plastica o gomma) che il furetto può ingoiare (spugne, rivestimenti delle cuffie stereo, gomme da cancellare, elastici, solette delle scarpe, imbottitura dei cusci- ni…)
– fili elettrici (pericolo di folgorazione e di corto circuito)
– piccole aperture da cui può scappare
– sostanze tossiche (piante, farmaci, prodotti per la pulizia della casa, sigarette, alimenti inappropriati)
– oggetti pesanti che può tirarsi addosso inavvertitamente
– cadute dall’alto (nel tentativo di arrampicarsi, ad esempio, o cadute dalla terrazza)
– restare schiacciato per essersi nascosto sotto un materasso od un cuscino, venire calpestato, restare schiacciato da una porta (che si chiude improvvisamente per una corrente d’aria, ad esempio)
– finire nella lavatrice
– aggressione da parte di cani o gatti

I furetti amano scavare e possono farlo anche dentro un diva- no partendo dal fondo; questo non solo rovina il mobile, ma
rappresenta un pericolo per il furetto perché può ingoiare pezzi di imbottitura.
Quando si lascia libero il furetto è bene sorvegliarlo a vista per osservarne il comportamento e verificare se nel rendere l’ambiente “a prova di furetto” è stato trascurato qualcosa.

All’aperto

Se si porta il furetto all’aperto è bene farlo in un luogo tran- quillo e soprattutto assicurandosi che non scappi. In commer – cio si trovano specifici guinzagli a pettorina per furetti, che si fissano davanti e dietro agli arti anteriori, in modo che risulta impossibile per l’animale toglierseli. Un normale collarino non garantisce la sicurezza perché facendo trazione può facil – mente sfilarsi dalla testa.
Per trasportare il furetto fuori di casa (ad esempio per un breve viaggio o per andare dal veterinario) è indispensabile rinchiudere l’animale in un trasportino sicuro, di plastica o metallo, del tipo utilizzato per i gatti.

Convivenza con altri furetti

Il furetto può restare senza alcun problema il solo animale di casa, se gli si può dedicare abbastanza tempo (non sente la necessità di altri della sua specie), in caso contrario è meglio dargli un compagno (ma anche un gatto può essere una buona compagnia). Tenere insieme due furetti può essere comunque una buona idea perché stare ad osservarli mentre giocano è veramente divertente. È sottinteso che devono in ogni caso essere animali sterilizzati, sia maschi che femmine. Se non si ha nessuna esperienza di furetti è preferibile prenderne uno solo, per imparare a conoscerlo ed allevarlo, e solo in seguito allargare la famiglia.
Due furetti allevati insieme da piccoli vanno sicuramente d’accordo; in caso di furetti adulti occorre in genere procede- re per gradi per permettere ai due animali di familiarizzare. Due furetti possono legare quasi immediatamente o impiega- re parecchi mesi a convivere pacificamente.

Sebbene i furetti non siano particolarmente territoriali, è un comportamento normale per loro cercare di stabilire tra loro una gerarchia, il che può portare a comportamenti che varia- no da piccoli scontri ad una lotta feroce. Una volta stabilito l’ordire gerarchico convivono però senza problemi. L’introduzione di un nuovo soggetto in una casa in cui è già presente un furetto deve avvenire quindi con qualche precau- zione.
I soggetti giovani accettano i nuovi arrivati molto più facil – mente; più il furetto è anziano più tempo impiega di solito ad adattarsi alla presenza di furetti estranei.

L’introduzione di un nuovo furetto deve avvenire per gradi, utilizzando diverse tecniche e valutando quali funzionano meglio. Con un cucciolo e un furetto adulto occorrono precauzioni particolari, per evitare che il piccolo venga aggredito e traumatizzato (sia fisicamente che psicologicamente) dal- l’adulto.

I due furetti inizialmente possono essere tenuti in gabbie sepa- rate poste vicine, in modo che possano vedersi e annusarsi, abituandosi alla reciproca presenza. E’ di aiuto scambiare tra loro gli stracci del nido, in modo che ognuno familiarizzi con
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l’odore dell’altro. L’uscita della gabbia avverrà per un furetto alla volta, in modo da impedire il contatto fisico.
E’ preferibile che il primo incontro “ravvicinato” avvenga in territorio neutro, vale a dire un ambiente nuovo per entrambi gli animali (ad esempio una stanza in cui il furetto di casa non ha mai avuto accesso, o addirittura in un’altra casa). Infatti, in un territorio sconosciuto i due furetti si trovano in condizioni di parità. I due animali vanno afferrati e avvicinati in modo che possano annusarsi reciprocamente, ma senza toccarsi; se non reagiscono aggressivamente possono essere lasciati libe- ri, sempre sotto attenta osservazione. È probabile che i due animali inizino a lottare tra loro (si spera in modo non troppo rude, o meglio per gioco). Se uno dei due trascina in giro l’al- tro, affonda i denti, o grida di dolore, separateli subito. Procedendo per gradi con varie sessioni di incontro dovrebbe essere possibile far andare d’accordo i due animali.
A volte funziona offrire loro contemporaneamente del cibo favorito, lasciando che lo mangino insieme, o lavarli contemporaneamente per distrarli mentre si rendono conto della reciproca presenza.
Quando non potete più sorvegliarli, è necessario separare i due animali. Prima di poterli lasciare insieme da soli (soprattutto rinchiusi nella stessa gabbia), è necessario che abbiano legato tra loro e siano diventati amici. Nel frattempo, divide- te equamente tra i due il vostro tempo, i giochi e le coccole, per evitare gelosie.
Spesso i furetti giocano tra loro in modo piuttosto irruente, afferrandosi per il collo o le orecchie. Questo non va scambiato per una lotta; tuttavia, in caso di dubbio, si possono separare i due animali. Se tornano a giocare insieme e uno non scappa a nascondersi, vuol dire che si stavano solo divertendo.
I maschi adulti non sterilizzati sono molto aggressivi nei con- fronti di altri maschi interi, e potrebbero uccidere un furetto estraneo.

Convivenza con altri animali

I furetti possono convivere tranquillamente con cani e gatti, con i quali amano giocare e dormire insieme. La possibilità di stabilire una convivenza pacifica dipende dal carattere dei vari animali; un cane grande e aggressivo può rappresentare un pericolo per un furetto (soprattutto se piccolo), come un furetto adulto può essere pericoloso per un gattino. In ogni caso occorre sorvegliare con attenzione i primi approcci per intervenire rapidamente in caso di problemi.
Per conigli, roditori, uccelli, rettili e persino pesci il furetto rappresenta un grandissimo pericolo, essendo un cacciatore di natura. L’odore stesso del furetto può causare stress in conigli e piccoli roditori, che non devono essere costretti a convivere negli stessi ambienti.

Riproduzione

Introduzione

Per essere un buon animale da compagnia il furetto deve necessariamente essere sterilizzato. Il maschio intero ha un odore particolarmente intenso e tenace che lo rende poco adatto alla vita domestica (a meno di voler rinunciare completamente ai contatti sociali) e manifesta spesso una certa aggressività (soprattutto verso altri maschi interi). La femmi-
na intera se non viene accoppiata va incontro a gravi problemi di salute in seguito al calore (vedi Iperestrogenismo), per cui dovrebbe essere riprodotta tutti gli anni, indipendente- mente dalla possibilità di dare via i piccoli quando sono svezzati.
Volendo invece allevare e riprodurre furetti è opportuno fare alcune serie considerazioni prima di impegnarsi in una simile impresa. Se tutto va a buon fine la cucciolata può anche esse- re particolarmente numerosa, e ogni singolo cucciolo deve poi trovare una sistemazione adatta presso una famiglia (risulta decisamente impensabile tenere sistematicamente tutti i cuc- cioli nati). Se vengono ceduti ad un negozio non vi è alcuna possibilità di verificare che vengano affidati a persone respon – sabili. E’ quindi opportuno valutare in anticipo quali sono le effettive possibilità di collocare adeguatamente numerosi cuc- cioli, e considerare anche l’eventualità di dover tenere, accu- dire, vaccinare e sterilizzare eventuali furetti che non si è riusciti a sistemare. I furetti abbandonati sono sempre nume- rosi e non è il caso di incrementarne il numero.

Fisiologia riproduttiva

La fisiologia riproduttiva del furetto si differenzia molto da quella dei carnivori domestici più tradizionali come il cane ed il gatto. Il ciclo riproduttivo del furetto è fortemente influen- zato dalle stagioni, e più specificatamente dal fotoperiodo (la durata delle ore di luce della giornata). I furetti, sia maschi che femmine, raggiungono la maturità sessuale la primavera dell’anno successivo alla loro nascita (tra i 5 e i 9 mesi di età); la pubertà dipende quindi dalla stagione, e non dall’età. Analogamente, nei furetti già sessualmente maturi la ripresa dell’attività sessuale, dopo la sospensione invernale, avviene in primavera.
Nel maschio intero in primavera si osserva un forte aumento del volume dei testicoli e modificazioni comportamentali indotte dagli ormoni che riguardano l’accoppiamento e un aumento dell’aggressività, oltre all’intensificarsi dell’odore corporeo.
La femmina in primavera va in calore, diventa cioè fertile, mostrando un forte aumento di volume della vulva. Nella furetta il calore persiste finché non avviene l’accoppiamento, oppure finché non diminuisce il fotoperiodo al sopraggiunge- re dell’autunno; purtroppo il persistere del calore per più mesi può causare gravi problemi di salute. Con il termine del calo – re si osserva la contemporanea diminuzione di volume della vulva.
In autunno le giornate si accorciano e quindi si riduce il foto – periodo, il che fa terminare l’attività sessuale del furetto. La femmina esce dal calore e contemporaneamente la sua vulva si riduce di volume; nel maschio si osserva una diminuzione di volume dei testicoli; il periodo fertile riprenderà l’anno suc- cessivo, in primavera. Altre variazioni stagionali sono rappre – sentate dal cambio del mantello, in primavera e in autunno, e da un aumento dell’assunzione di cibo e del peso corporeo nel periodo freddo. I furetti sono in grado di riprodursi per 3-4 anni.

L’accoppiamento

Nei furetti l’accoppiamento è particolarmente rude, addirittu – ra violento; il maschio infatti afferra la femmina per la nuca e la trascina, mentre questa resta passiva. I due animali si
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accoppiano più volte ad intervalli ravvicinati. Maschio e fem – mina non devono essere lasciati insieme per più di due giorni durante il calore.
La data dell’accoppiamento va annotata per poter poi calcola- re con precisione il momento del parto.

La gravidanza

La gravidanza ha una durata media di 42 giorni (con un range di 38-44). Dopo l’accoppiamento la vulva inizia a diminuire di volume entro un paio di giorni; può essere presente uno scolo mucoso vaginale. Il veterinario è in grado di fare diagnosi di gravidanza, palpando con delicatezza l’addome della femmi- na, a partire dalla terza settimana di gravidanza.
La femmina gravida aumenta il consumo di alimento, che deve essere lasciato sempre a disposizione (ovviamente di elevata qualità). La furetta durante la gravidanza manifesta la tendenza a dormire di più; occorre quindi rispettare i suoi periodi di riposo. Va manipolata con delicatezza, soprattutto nelle fasi finali della gravidanza quando l’addome diventa molto voluminoso.

La furetta deve trascorrere in gabbia le ultime due settimane di gravidanza per abituarsi a restare rinchiusa. In questo modo il parto avverrà sicuramente dentro la gabbia, evitando il rischio che i piccoli nascano in giro per casa, esposti ad innu- merevoli pericoli. Ovviamente è necessario fornire alla furet- ta un ambiente tranquillo, collocando la gabbia in una zona adeguata. La madre deve stare nella gabbia da sola perché altri furetti adulti potrebbero uccidere i piccoli.
Nella gabbia va posto un nido che può essere costituito da una scatola imbottita di stracci. In prossimità del parto si nota una spiccata perdita di pelo della madre e un aumento di volume dei capezzoli. Il giorno prima del parto può essere normale che la madre mostri disinteresse per il cibo.

Il parto, l’allattamento e lo svezzamento

Il numero di cuccioli è in media di otto (al primo parto di dieci), ma il numero effettivo può essere molto variabile, da uno ad addirittura diciotto. Se la cucciolata è particolarmente numerosa è difficile che tutti i piccoli riescano a sopravvivere.

I piccoli alla nascita pesano mediamente 8-10 grammi e sono immaturi: ciechi, sordi e privi di pelo. A causa delle ridotte dimensioni dei cuccioli è raro che le furette vadano incontro a problemi di parto. Di norma la furetta non ha alcun bisogno di assistenza e tutto il parto si svolge in un paio d’ore, con un intervallo di pochi minuti tra un piccolo e l’altro.

Man mano che i piccoli nascono la madre istintivamente ini- zia a leccarli, liberandoli dagli invogli fetali e lacerando il cor- done ombelicale, in modo da separarli dalla placenta. In gene- re gli invogli e le placente vengono mangiati, ma non tutte le madri lo fanno; costituiscono una fonte di nutrimento per la furetta, ma non influiscono sulla produzione di latte.

E’ importante evitare di disturbare la madre durante il parto; i controlli per verificare che tutto proceda bene vanno effettua- ti con molta discrezione. Secondo il tipo di rapporto instaura- to con il proprietario, la furetta può accettare la presenza del proprietario e le sue carezze, oppure cercare di aggredirlo se
questi tenta di avvicinarsi ai piccoli. I cuccioli che sono stati toccati dall’uomo non vengono rifiutati o attaccati dalla madre, ma per la loro delicatezza vanno manipolati solo se necessario e con molta prudenza.

La crescita dei piccoli è molto rapida; già a tre settimane di età è opportuno mettere a loro disposizione del cibo tenero che iniziano a mangiare, anche se non si è ancora verificata l’apertura degli occhi (che avviene a 3-4 settimane di età). Il primo alimento può essere rappresentato da omogeneizzati di carne, cibo in scatola per gattini o furetti di ottima marca, pel- let inumidito, il tutto mischiato a latte in polvere per gattini. Il latte vaccino non è adatto perché è poco nutriente per questi animali.

Dalle tre settimane di età va curata con particolare attenzione l’igiene del nido per evitare che i piccoli mangino cibo ava- riato. Sempre a partire da quest’età si deve iniziare a prendere in mano di frequente i cuccioli in modo che si abituino al con – tatto con l’uomo e diventino docili.

I piccoli possono essere separati dalla madre dopo le sei setti – mane di età; per permettere una riduzione graduale della pro – duzione di latte è opportuno sottrarre alla furetta un cucciolo al giorno, a partire da quello più grosso. I piccoli svezzati vanno alimentati con una miscela di cibo tenero e di croc- chette; la percentuale di cibo umido va ridotta progressiva- mente a favore delle crocchette, che nel giro di poche setti – mane devono diventare l’unico alimento a disposizione.

Terminato lo svezzamento la femmina ritorna in calore, a meno che non sia autunno, stagione che segna il termine del- l’attività riproduttiva. Il calore successivo si ripresenterà la primavera seguente.

Salute

Le cure

I furetti sono animali molto puliti e necessitano di pochissime cure. Per eliminare il loro forte odore è indispensabile la ste- rilizzazione (non serve togliere le sacche anali); anche così, rimane un lieve odore che non si deve pretendere di elimina- re completamente con bagni ripetuti o peggio con l’uso di pro – fumi. I furetti non dovrebbero essere lavati più di una volta al mese; il bagno asporta il film lipidico protettivo della cute, danneggiandola se viene effettuato troppo spesso. Inoltre il lavaggio stimola le ghiandole a produrre nuovo secreto, ripri – stinando l’odore dell’animale. Per tenere l’odore sotto control – lo è più utile lavare spesso gli stracci su cui il furetto dorme, dal momento che si impregnano del suo odore.

Le orecchie dei furetti producono un abbondante cerume bru – nastro, perfettamente normale. Non si deve cercare di mante- nere le orecchie di questi animali perfettamente pulite, soprat- tutto con l’uso di bastoncini cotonati che possono anzi creare problemi. Una volta che il veterinario ha escluso la presenza di un’infestazione di acari nel condotto uditivo, il cerume non rappresenta un problema; il furetto se ne libera spontanea- mente grattandosi e scotendo la testa.

Le unghie devono essere accorciate se crescono eccessiva- mente perché diventano affilate, rendendo doloroso maneg-
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giare il furetto; si possono inoltre impigliare e strapparsi. Per tagliare le unghie si può utilizzare un apposito tagliaunghie per gatti, in vendita nei negozi per animali. Il procedimento è molto semplice, è sufficiente osservare fino a che punto arri- vano i vasi sanguigni dell’unghia (che appaiono rosa) e taglia- re solo la parte dell’unghia non irrorata. La prima volta è pre- feribile farsi insegnare la tecnica da una persona più esperta o dal veterinario in occasione di una visita.

Le vaccinazioni

Cimurro

Il furetto è estremamente sensibile al virus del cimurro del cane, che causa una mortalità del 100%. La via di trasmissio- ne è sia diretta (tra un animale e l’altro) che indiretta; il perio- do di incubazione è solitamente di 7-10 giorni, ma può arri- vare a tre settimane per alcuni ceppi virali.
I primi sintomi sono rappresentati da congiuntivite, scolo nasale e oculare, anoressia. In seguito compare febbre eleva- ta (oltre 40°C). Dopo 10-12 giorni compaiono delle lesioni abbastanza caratteristiche: arrossamento, ispessimento e cro- ste della cute del mento e dell’inguine e ispessimento dei cuscinetti delle zampe. Se il mustelide supera questa fase compaiono lesioni cerebrali e, a volte, diarrea a cui fanno seguito coma e morte. Non esiste alcuna cura; una volta dia- gnosticata con certezza la malattia in base ai sintomi, è consi- gliabile sopprimere il furetto per evitargli altre sofferenze. Ogni furetto deve essere vaccinato contro il cimurro. Il piano vaccinale prevede una prima iniezione a 6-8 settimane di età se la madre era vaccinata, e a 4-6 settimane se non lo era. Si eseguono dei richiami a intervalli di 2-3 settimane fino a 14 settimane di età. In seguito si eseguono richiami annuali per tutta la vita del furetto. Se in un gruppo di furetti non vacci- nati si manifestano dei casi di cimurro, gli animali sani vanno immediatamente isolati e vaccinati.

Rabbia

E’ molto improbabile che i furetti da compagnia nelle norma- li circostanze possano contrarre la rabbia, che viene trasmes – sa dal morso di un animale infetto. Se le circostanze lo richie- dono i furetti possono essere vaccinati contro la rabbia utiliz- zando un vaccino spento. La prima vaccinazione si esegue a tre mesi di età e in seguito si effettuano dei richiami annuali. La vaccinazione antirabbica è obbligatoria se si porta il furet- to all’estero o in Sardegna. Per l’espatrio è obbligatoria l’in- serzione del microchip per il riconoscimento e il passaporto sanitario, che viene rilasciato dal Servizio Veterinario su richiesta.

Altre malattie

Il furetto non è suscettibile al virus dell’enterite del visone, al parvovirus della gastroenterite del cane, al virus dell’epatite del cane, al virus della leucemia felina, della gastroenterite del gatto e delle malattie respiratorie del gatto. Poiché questo è ormai accertato sperimentalmente, è inutile vaccinare il furet- to contro queste malattie.
Il furetto è considerato molto resistente alla leptospirosi, che ha in questo animale un’incidenza molto bassa, anche in caso di esposizione a roditori (cosa improbabile nel furetto di casa). Tuttavia se si ritiene opportuno si può vaccinare il furet- to anche contro questa malattia senza reazioni avverse.

La sterilizzazione

La sterilizzazione nel maschio

L’intervento chirurgico di sterilizzazione del maschio ha lo scopo di ridurre (di circa il 90%) l’odore emesso da questi ani – mali, particolarmente intenso durante il periodo del calore. Ha anche l’effetto di ridurre l’aggressività, soprattutto nei con – fronti di altri furetti. Se si desidera tenere più furetti insieme è indispensabile che siano tutti sterilizzati.
L’intervento consiste nell’asportazione chirurgica dei testicoli attraverso una piccola incisione praticata nella pelle (diretta- mente sullo scroto o poco più avanti, secondo la tecnica). L’operazione si effettuata in anestesia generale (preferibil – mente in anestesia gassosa); il furetto sopporta molto bene questo tipo di chirurgia e in genere riprende a mangiare subi – to dopo il risveglio. L’utilizzo di analgesici per un breve periodo serve a ridurre ulteriormente il disagio dell’animale.
Il periodo migliore per eseguire l’intervento è la primavera successiva alla nascita, anche se tecnicamente può essere ese- guita in qualunque momento.

La sterilizzazione nella femmina

L’intervento di sterilizzazione nella femmina ha un’importan- za anche maggiore che per il maschio. Non serve solo a ridur – re l’odore sgradevole dell’animale, ma ha soprattutto la fun – zione di prevenire una grave malattia indotta dal calore che si verifica quando la furetta non si accoppia, detta iperestroge- nismo o anemia da estrogeni.
Come nel maschio, anche in questo caso si tratta di un inter – vento chirurgico eseguito in anestesia generale. L’intervento consiste nell’asportare, in anestesia generale, gli organi ripro – duttivi interni (ovaie e utero) attraverso una piccola incisione praticata nell’addome, sotto l’ombelico. Tecnicamente l’inter – vento è molto simile a quello che si esegue in cagne e gatte. Anche se si tratta di un’operazione più invasiva che nel maschio, la ripresa in genere è molto rapida. Anche in questo caso si somministrano analgesici per qualche giorno. L’intervento va eseguito di preferenza alla fine dell’inverno, per prevenire l’insorgenza dell’anemia da estrogeni che potrebbe manifestarsi dopo il calore (le furette vanno in calo – re in primavera). Non ci sono controindicazioni ad eseguire l’intervento se la furetta è già in calore, purché sia effettuato entro un mese dall’inizio dell’estro. Se la furetta è in calore da più di un mese è necessario verificare con un esame del san- gue, l’emocromo, che non si siano già manifestate le conse- guenze della malattia da estrogeni. L’emocromo permette di valutare la quantità di globuli rossi, globuli bianchi e piastri – ne.

La sacculectomia

Questo intervento consiste nell’asportazione chirurgica di due ghiandole poste ai lati dell’ano, le sacche anali; si tratta di una pratica inutile (salvo il caso specifico di infezioni croniche o tumori di queste strutture). Lo si eseguiva inizialmente nella convinzione errata che fossero queste ghiandole a causare l’o – dore inteso che emana il furetto, mentre invece questo è pro – vocato dall’azione delle ghiandole della pelle. L’unico modo per eliminare l’odore pungente del furetto (sia del maschio che della femmina) consiste nella sterilizzazione chirurgica. La sacculectomia non solo è inutile, ma può danneggiare lo sfin – tere anale e provocare il prolasso del retto; in Inghilterra è proibito eseguirla, se non per malattie delle sacche anali.